Ricerca visiva 60 I miraggi tipografici di Ginko Yang (Shanghai)
Una giovane graphic designer che sta emergendo per uno stile estremamente audace e sperimentale.
Ciao
Nel video di oggi vi porto a Shanghai per scoprire l’universo creativo di Jinko You, una giovane graphic designer che sta emergendo per uno stile estremamente audace e sperimentale. Navigando nel suo sito, ci troviamo davanti a un tripudio di lettering non convenzionale: ogni lettera sembra vivere di vita propria, con forme ibride tra illustrazione e tipografia. È come se la scrittura diventasse un organismo mutante, sempre diverso, inafferrabile e pieno di dettagli sorprendenti.
Uno degli esempi più riusciti è la parola “LOVE”, dove ogni lettera è una composizione iconica: una “L” fatta di lamette da barba, una “O” che sembra quasi una farfalla. In questo tipo di grafica la leggibilità passa in secondo piano, lasciando spazio a una carica visiva potentissima. È una lezione di libertà visiva: non tutto deve per forza essere funzionale o ordinato. A volte la forma pura può trasmettere emozioni molto più forti del contenuto. Jinko riesce a fondere lettering, illustrazione e packaging in modi sorprendenti.
Pensiamo, ad esempio, a una sua etichetta per un profumo: stampa serigrafica argento su carta verde militare, testi disposti verticalmente come sculture visive. Non è semplice decorazione: è progettazione tipografica portata all’estremo, una sorta di poesia grafica che non chiede il permesso di essere capita, ma pretende di essere osservata.
Il suo lavoro esplora anche territori che spesso evitiamo: palette cromatiche considerate “brutte”, font eccessivi, composizioni che sembrano sbagliate a prima vista. Eppure, proprio lì nasce qualcosa di affascinante. Jinko ci insegna che l’originalità può risiedere proprio nell’errore apparente, nella scelta cromatica insolita, nella provocazione visiva.
È un’estetica che non cerca l’approvazione, ma lascia un segno. Infine, ci sono i suoi poster, le magliette, le illustrazioni: un mix tra clipart rétro, estetica underground e riferimenti pop orientali. È uno stile che spacca, anche quando sembra “brutto”. Per noi designer, anche solo osservare questo tipo di sperimentazioni può essere un antidoto alla noia del layout perfetto.