Subappaltati, ma con metodo
Ti sarà capitato di lavorare per qualcuno che lavorava a sua volta per qualcun altro (il cliente finale)
Qualche giorno fa mi sono avventurato in una 'profonda riflessione su Instagram' (un ossimoro!) sul lavoro subappaltato visto dal freelance (qui trovi le stories che ho salvato). Ora vorrei provare a metterla giù meglio qui con la scrittura e vorrei sapere che ne pensi.
Qualsiasi sia il tuo lavoro da freelance, se occupi di cose di grafiche o di parole, ti sarà capitato di lavorare per qualcuno che lavorava a sua volta per qualcun altro (il cliente finale). A separarvi c'è un'agenzia o un altro freelance che si rapporta direttamente con questo cliente senza volto, ci fa le riunioni, ti riferisce i feedback, ti riporta le esigenze ecc.
Questo tipo di lavoro è quello che chiamerei subappaltato. Da un certo punto di vista interessante: non sei tu a cercare i clienti, ti confronti con un solo interlocutore e tutto questo tempo risparmiato lo usi per fare bene il tuo lavoro. Modifichi, aggiusti e se va tutto bene il lavoro si conclude, fatturi, e anche questa è fatta.
Se sei agli inizi è un'ottima palestra perché ti permette di muovere i primi passi nel fantastico mondo del lavoro occupandoti di quello che sai fare meglio, imparando dall'agenzia e dal suo metodo di gestione del progetto, avendo anche il loro supporto nell'affrontare e risolvere eventuali problemi. E non hai (in realtà ne hai di meno, ma ce l'hai) il rischio di impresa, non male per niente.
So che ti stai aspettando il GRANDE MA, per cui eccotene quattro:
i feedback del cliente ti arrivano parziali, una domanda fondamentale potrebbe venire dimenticata o semplicemente liquidata con un "non ho pensato di chiederlo!" e si genera un turbine di modifiche e incomprensioni che rendono il processo decisionale particolarmente intricato.
il tuo lavoro viene presentato da qualcun altrə, che per quanto bravissimə e competente non ha il tuo stesso cervello. Puoi spiegare e informare benissime le persone che parteciperanno alla riunione, ma sapranno rispondere al chiarimento imprevisto richiesto dal cliente? Sapranno argomentare e difendere le tue scelte? Spoiler: no.
il lavoro viene pubblicato come lavoro dell'agenzia e tu potresti non avere l'autorizzazione a includerlo nel tuo sito o utilizzarlo per il tuo portfolio.
spesso il pagamento avviene quando vengono pagati loro, ma il tuo lavoro è finito da un pezzo. Questa cosa mi dà ai nervi. In questo modo l'agenzia ribalta su di te un rischio di impresa che è e dev'essere suo. Tu stai lavorando per l'agenzia, non per il cliente. In teoria.
Quindi devi rinunciare ai lavori subappaltati? Assolutamente NO, ma è importante prevenire e migliorare questo processo, così da essere anche noi assolutamente soddisfatti di tutte le fasi del progetto. Come? Imparando ad inserire alcune clausole, per noi fondamentali, già in trattativa, così quando entreremo nel vivo del lavoro paletti e necessità saranno ben chiare a tutte le persone coinvolte.
chiedi da subito di poter presentare personalmente la tua creatività, le scelte fatte, il percorso che ti ha portato a progettare, scrivere, tradurre in un modo e non in un altro. Spiega che vedere in faccia il cliente e le sue reazioni mentre spieghi quello che hai preparato aiuterà il processo. Serve a risolvere i (legittimi) dubbi sul nascere e permetterà a tutti di portare a casa il progetto senza perdite di tempo.
chiarisci le modalità di pubblicazione del lavoro una volta finito: potrai metterlo in portfolio, citando l'agenzia? Comparirà il tuo nome nei credits del progetto?
pretendi che il pagamento avvenga con i tuoi tempi e concorda UN ANTICIPO, ammontare degli acconti e scadenze.
E tu come ti trovi con i lavori subappaltati? Ci sono degli elementi che all'inizio sottovalutavi e ora invece metti sul tavolo subito? Come vengono gestite nel tuo settore queste collaborazioni? Rispondi a questa email o scrivimi per raccontarmelo!
Imaginarium
L'unico e inimitabile calendario Boshi è già stato attaccato su alcuni frighi d'Italia, e presto potrebbe essere anche sul tuo. Ma come si fa un calendario? Come si scelgono colori e impaginazione? O per lo meno, come lo faccio io? Te lo racconto in questo pratico video di 5 minuti.
Ovviamente puoi comprare una delle 100 copie numerate e firmate da me medesimo andando sul mio shop (lo sai che ho uno shop, vero?).
Virgil Abloh
Domenica sera è morto Virgil Abloh, una star del design che mi ha influenzato moltissimo. Principalmente era uno stilista, che ha portato lo streetwear nella sfera del lusso, ma era anche un creativo a tutto tondo.
La grafica è sempre stata molto presente nella sua opera, i graffiti, i colori fluo, l'hand writing. Sto aspettando che mi consegnino 2 suoi libri enormi: uno è il catalogo della sua mostra personale a Chicago, l'altro è un Taschen. Entrambi sono stati curati da lui come degli oggetti di design.
Appena mi arrivano voglio fare uno sfoglio in video di entrambi. Voglio condividere con te l'esperienza di sfogliare la sua opera e magari commentarla.
Saranno dei video per gli amanti dei libri, e per le persone curiose.
Se ti interessano la cosa migliore che puoi fare è iscriverti al mio canale Youtube.
Ci becchiamo?
Il 14 dicembre torna Bologna Front End, e tu ti starai chiedendo: ma com'è andata quella cosa di fare un sito in un'ora di cui mi avevi parlato nel primo numero di Millesimato?
È andata che ora abbiamo un sito, basato su un mio layout e illustrazioni di Cristina Portolano (sua la illustrazione qui sopra! Grazie Cri!) e il merito è di Andrea Simoncini, che ha vinto la super sfida di scrivere il codice "senza guardare", cioè senza controllare continuamente se il risultato era effettivamente quello previsto dal layout. Una cosa che chi programma fa tipo ogni 30 secondi, compulsivamente. E invece la sfida lo impediva, ma guarda che risultato!
Ci si vede il 14, iscrivi alla newsletter così ti scriviamo quando sappiamo di più!
E in tutto questo lavoro anche!
Cosa c'è nel mio benedetto desco in questo momento? Perché sì, belle le feste, belle le programmazioni al buio, le feste e le riflessioni sul lavoro, ma qua manca un mese alla fine dell'anno e i regali di Natale non si pagano da soli.
sto lavorando al concept di una campagna istituzionale per un ente pubblico: sto progettando i format, le declinazioni del concept visuale nei formati quadrato, verticale, orizzontale, multisoggetto... Poi passerò tutto questo ad un grafico, che si occuperà dello sviluppo.
ho quasi finito il rebranding di una app (web + mobile) di una società informatica, che presenteremo (o presenteranno, questo è un altro grande argomento da trattare sul Metodo, il noi al posto del voi) agli stakeholder dopodomani 3 dicembre, quindi sono in grande fibrillazione. È un lavoro interessante perché il rebranding riguarda sia la parte UI (interfaccia grafica della app) che quella di identità visiva (logo, look and feel, sapore).
uno studio di architettura mi ha chiesto di progettare la loro identità e oltre al logo mi hanno anche chiesto la grafica per le etichette dei vini che regaleranno a Natale. Divertentissimo!
🍒 sulla 🎂: si è fatto vivo un cliente che non sentivo da gennaio, un progetto a cui tengo perché riguarda Imola e il territorio dove sono cresciuto, e ora dovremo fare il lavoro di tre mesi in uno. Sob.
e tu come stai, a cosa stai lavorando, com'è questo dicembre che si apre davanti a noi? La vedi quella luce in fondo al tunnel?
Scrivimi
Peace,